Vi siete mai chiesti come mai pur seguendo una dieta priva di grassi è possibile avere “il colesterolo alto”? Scopriamo insieme qual è il motivo e come possiamo agire adottando uno stile di vita sano.
Nonostante il colesterolo strutturalmente sia da considerare un grasso, esso in realtà non va a contribuire al crescere delle maniglie dell’amore o della pancetta che tanto ci da fastidio. Piuttosto è un componente importante delle membrane delle nostre cellule, precursore dei sali biliari, degli ormoni steroidei e sessuali, della vitamina D e ha molte altre funzioni nel nostro organismo.
Eppure per molto tempo un suo aumento è stato associato ad un maggior rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, perché si pensa sia responsabile della formazione delle placche aterosclerotiche delle nostre arterie e della loro ostruzione stessa.
HDL e LDL: i due lati di una medaglia
Il colesterolo, in realtà, va distinto sommariamente, senza andare troppo nello specifico, in colesterolo “cattivo” LDL e “buono” HDL e ciò che risulta dalle nostre analisi come valore totale, in realtà è la somma delle due forme.
Quindi è intuibile come l’esame del singolo valore totale non è attendibile per stimare alcun rischio cardiovascolare, infatti il colesterolo totale se in eccesso (ossia da pochi anni maggiore di 200 mg/dl di sangue) in realtà potrebbe indicare anche un aumento (positivo) dell’HDL.
Inoltre rilevando anche i trigliceridi ematici è possibile stimare correttamente il potenziale rischio cardiovascolare e, piuttosto che ricorrere subito alla terapia con statine, con non pochi effetti collaterali, la prima strada da intraprendere è la correzione dello stile di vita.
Alimentazione e attività fisica in caso di ipercolesterolemia
La verità è che il colesterolo derivante dalla dieta, contenuto nei cibi di origine animale (carne, pesce, uova, latte), rappresenta circa il 10-20% del valore ematico, dunque con un colesterolo totale di 300 mg/dl capiamo benissimo che l’eliminazione di uova e formaggi sarà poco efficace per raggiungere il nostro scopo, così come mangiarne inciderà poco nell’aumentare tale valore.
Infatti la maggior parte del colesterolo che circola nel nostro organismo è prodotto dal nostro fegato e tale produzione viene promossa dall’insulina e dunque da un’alimentazione ricca di zuccheri. Dunque l’approccio migliore per riequilibrare i livelli fisiologici di colesterolo è quello di consumare pochi zuccheri e prediligere cibi integrali e derivati da farine non raffinate.
Inoltre è assodato come una costante attività fisica sia in grado di ridurre i livelli di colesterolo LDL e, soprattutto, di aumentare i livelli di HDL, che risulta un marcatore prognostico positivo contro le patologie cardiovascolari.
L’assunzione di steroli naturali contenuti in legumi e verdure e di integratori con una formulazione mirata accompagnata all’adozione di uno stile di vita sano è sicuramente l’approccio vincente per riportare i nostri valori di colesterolo all’interno del range definito di sicurezza (al di sotto dei 200 mg/dl). La scelta degli integratori naturali a base di monacolina K, derivato dal riso rosso fermentato (tanto usato in oriente e diverso dal riso rosso usato normalmente in cucina) deve cadere tra quelli che comprendono anche il Coenzima Q10 (CoQ10).
Infatti così come le statine, la monacolina K va ad inibire la via di produzione epatica del colesterolo, la stessa che è implicata proprio nella formazione del CoQ10. In tal modo il paziente sotto trattamento andrebbe incontro ad una carenza di tale molecola, essenziale per il funzionamento della centrale energetica delle nostre cellule e, data la sua funzione antiossidante, fondamentale nella prevenzione anti-aging cellulare.
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